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Sciopero della Croce Rossa «Stipendi bassi e troppi precari»

Milano,

La protesta dopo un mese di occupazione della sede di via Massena. «Nessuna assunzione da sette anni»

Sciopero alla Croce Rossa. I lavoratori di via Massena ieri hanno incrociato le braccia per protestare contro gli arretrati del 2001 non ancora pagati, le assunzioni bloccate da sette anni, il precariato diffuso e un contratto scaduto da ormai 29 mesi. Un corteo in corso Sempione, un presidio sotto la sede della Rai e un volantinaggio per spiegare i motivi della manifestazione. Così si sono mobilitati ieri i soccorritori della Cri. L'astensione dal lavoro, scattata a livello nazionale, arriva al termine di un mese di agitazioni. Dal 9 maggio gli operatori milanesi occupano la sede a due passi da corso Sempione. In cima all'elenco delle proteste: la mancanza degli aumenti di stipendio per chi è assunto a tempo indeterminato e una situazione di instabilità contrattuale diffusa e prolungata nel tempo per chi ancora è precario. A Milano e provincia su 340 lavoratori solo 100 hanno un contratto definitivo (nel resto d'Italia i precari sono circa uno su due). Per i sindacati il problema rischia di ripercuotersi anche sulla qualità del servizio: «È difficile — dicono — che l'ente investa nella formazione dei lavoratori atipici».
Dovevano essere garantiti i servizi d'urgenza: la Cri provinciale ha 34 ambulanze in convenzione con il 118. «In realtà a Milano città, di fatto, non è entrata in funzione una delle due ambulanze che dovevano offrire una copertura per le emergenze — spiega Alberto Bruno, presidente provinciale e consigliere nazionale della Croce Rossa —. E un mezzo pubblico dello Stato è stato utilizzato senza autorizzazione nel corteo di protesta». Quanto successo potrebbe avere ripercussioni in sede giudiziaria. Per Bruno, in ogni caso, le ragioni dell'agitazione sono condivisibili: «Ma contavo sul senso di responsabilità del personale — ribadisce —. Le emergenze devono essere, sempre e comunque, garantite».
Molti i lavoratori che ieri si sono presentati in ambulanza con un cartello con la scritta «Io sciopero», spesso ottenendo la solidarietà dei pazienti soccorsi. «Ma l'astensione dal lavoro ha visto l'adesione dell'80% delle squadre — sottolineano i sindacati —. È ovvio, dunque, che senza nessuna precettazione un'ambulanza sia rimasta ferma per l'assenza di uomini». È saltato poi il presidio delle ambulanze in Fiera e il trasporto su richiesta di privati.